La terapia quantistica ci chiede di vedere la vita, la salute e la malattia in un modo completamente nuovo.
Qui il nostro corpo non è più un insieme di organi da trattare separatamente come fa ancora oggi la medicina convenzionale, ma un campo vibratorio ed energetico formato da miliardi di particelle di « quanta » di luce che formano onde elettromagnetiche. Queste onde costituiscono il cuore di tutta la materia e si scambiano costantemente informazioni.
La terapia quantistica riconosce l’interdipendenza tra corpo e mente in tutte le fasi della vita. Incorpora gli ultimi progressi della fisica quantistica e l’esperienza secolare della medicina orientale. Ci qualifichiamo come « quantum », l’invisibile che anima la materia dei viventi. Questa terapia si basa su decenni di ricerca iniziata nel secolo scorso da Albert Einstein, attraverso il suo lavoro sulla natura della luce, e ripresa nel 1970 da Fritz Albert Popp, un biofisico tedesco che scoprì quelli che chiamava i « biofotoni », le particelle di luce emessa dalle nostre cellule che è riuscito a filmare. È stato dimostrato che queste minuscole correnti luminose, invisibili ad occhio nudo, trasportano informazioni e controllano il nostro organismo, portando ricordi inscritti nel nostro DNA e nelle nostre cellule. Queste cellule che contengono queste informazioni di memoria sono chiamate dagli scienziati « cellule memoria ».
Le informazioni relative alla memoria sono incise in queste cellule e il 95% dirige le nostre vite e azioni.
Le nostre cellule quindi trasportano informazioni, ricordi legati al nostro transgenerazionale, alla nostra esperienza, alla nostra cultura e richiedono di essere disintossicati da memorie genetici ancestrali piene di sofferenza e paura.
Dovete sapere che quando siamo incinta nel grembo di nostra madre, le nostre strutture fisiche, mentali ed emotive vengono messe a posto. Durante questo periodo, anche vari fattori comportamentali, culturali, sociali e ambientali hanno un’influenza sul feto.
L’acquisizione delle emozioni consce e inconsce inizia quindi nel grembo di nostra madre, e qualsiasi emozione da lei subita (paura, rabbia, risentimento, tristezza, dolore, ansia, ecc.) viene trasferita al bambino immagazzinandola nelle sue cellule ma anche nei suoi tessuti (ossa, carne, ecc.).
Questa memoria cellulare condizionerà quindi inconsciamente il nostro rapporto con gli altri e con le cose che ci accadono.
Un accumulo di esperienze negative del nostro trans-generazionale può quindi generare uno « stato depressivo » senza che noi ricordiamo le esperienze vissute. Così, in questo « crogiolo » che rappresenta il grembo di nostra madre, trovano la loro origine i nostri schemi ripetitivi. Schemi che ripetiamo di generazione in generazione fintanto che non trasmutiamo queste memorie cellulari.
Per questo fin dalla nascita trasmettiamo attraverso il nostro corpo informazioni che attireranno a noi incontri, esperienze, situazioni in risonanza con i ricordi di cui siamo portatori. Ogni ferita, ogni paura, ogni convinzione, conscia ma molto spesso inconscia, registrata nelle nostre cellule genera emozioni che influenzeranno il nostro pensiero che creeranno e ci faranno vivere situazioni scomode e/o ripetitive. Questo carico emotivo abbassa le nostre vibrazioni e ci porta alla disfunzione.
Il lavoro quantistico lavora per fermare e trasmutare l’inquinamento emotivo e fisico delle tue cellule al fine di vivere la tua vera vita e non più quella governata dai ricordi dei tuoi antenati.
Siamo VIVI solo quando abbiamo trasmutato i nostri ricordi di paure e i nostri schemi ripetitivi di sofferenza.
Finché questo lavoro non viene svolto, giriamo3 in un sistema di SOPRAVVIVENZA.